05/26/2022
TUTTI PAZZI PER IL CICLISMO: DAL GIRO D’ITALIA AI PROGETTI SOSTENIBILI CRESCE L’INTERESSE VERSO LE DUE RUOTE.
A pochi giorni dalla conclusione del Giro d’Italia, Assosport, che il 26 maggio ha premiato il vincitore della Maglia Ciclamino a Treviso Arnaud Demare, fa il punto sullo stato di salute del comparto attraverso la voce delle sue aziende associate, tra le principali eccellenze del settore. 2021 in crescita nonostante le difficoltà. Ottimismo e prudenza nelle stime per il 2022. Volano eBike e Gravel aumentando la fetta di nuovi consumatori.
Il Giro d’Italia è giunto alle battute conclusive e
si prepara, domenica 29 maggio, all’epilogo trionfale nella suggestiva cornice dell’Arena di Verona. Un’edizione
molto sentita, quella del 2022, a testimonianza del grande interesse dimostrato
nei confronti di una disciplina che proprio nel biennio nero del Covid ha
conosciuto un periodo di rinnovato splendore. Complice la pandemia molte
persone hanno infatti riscoperto il piacere di fare attività all’aria
aperta, cosa di cui hanno ovviamente beneficiato tutte le pratiche outdoor,
running e ciclismo in testa, appunto.
Confindustria Ancma (l’Associazione Ciclo Motociclo Accessori) ha
diffuso i dati relativi al business delle bici nel 2021, dai quali emerge
la sostanziale riprova dell’ottimo stato di salute del settore al netto di una leggera
flessione fisiologica (-2%), con 1.975.000 di pezzi venduti contro gli oltre
2 milioni registrati nel 2020. Numeri incoraggianti, trainati soprattutto
dalla “volata” delle e-bike (+5% sul 2020), la cui produzione è cresciuta del
25% e l’export addirittura del 56% (+21% per le “classiche” bicilette
muscolari). L’e-bike, che per le sue caratteristiche consente di
arrivare agevolmente in luoghi difficili da raggiungere con le normali
biciclette muscolari, ha avuto dunque il merito di avvicinare al
ciclismo anche una larga fetta di neofiti e curiosi, così come il Gravel. Il
consumatore negli ultimi due anni, del resto, è cambiato, è meno concentrato
sulla prestazione a favore della ricerca di un contatto più intimo e diretto
con la natura e di ritmi meno forsennati che gli permettano di rilassarsi ammirando
al contempo le bellezze del territorio. Ma se le biciclette continuano a essere
un articolo molto richiesto, cosa succede nel mercato di abbigliamento e
accessori? L’incremento va di pari passo? Assosport, che giovedì a
Treviso ha premiato Arnaud Demare, il vincitore della Maglia Ciclamino, fa il
punto della situazione attraverso le voci delle sue associate, protagoniste
al Giro con i loro prodotti, tra conferme e novità.
Il sentore comune degli imprenditori cristallizza l’immagine
di un 2021 in crescita, al netto delle criticità legate all’eccesso di
domanda e ai ritardi nelle forniture. Con
i dovuti distinguo, a seconda dell’azienda e della tipologia merceologica
trattata, i mercati più promettenti restano quelli dove la cultura del
ciclismo è particolarmente radicata e dove l’appeal del Made in Italy è
più forte: Europa (in primis il Nord Europa), Nordamerica ed Emirati
Arabi, con buoni segnali anche dall’Asia (soprattutto Cina, Corea e
Giappone), che si sta rivelando un valido e promettente outsider.
Nel tracciare le stime per il 2022, i
produttori di articoli sportivi attivi nel settore ciclistico, dipingono uno scenario
tutto sommato ottimistico che, pur nell’impossibilità di bissare i successi
dell’anno passato, dovrebbe comunque corroborare il trend positivo e viaggiare
verso una moderata stabilizzazione: «Come azienda difficilmente
riusciremo a replicare nuovamente il +150% raggiunto con la campagna
invernale 2021 – dichiara Alessio Cremonese, Ceo di Manifattura
Valcismon, produttore ufficiale della Maglia Rosa con lo storico brand Castelli
- Ad ogni modo, la raccolta
ordini estiva relativa al primo semestre 2022 offre dati interessanti che fanno
ben sperare. Dalle nostre analisi di mercato interne, infatti, prevediamo un
aumento del 6/7% da qui al 2026 proprio per quel che concerne l’abbigliamento
specifico per il ciclismo e noi come leader di settore prevediamo di
raddoppiare il dato di mercato».
Dunque il 2022 sarà un anno di assestamento in cui
si raccoglieranno i frutti di una semina iniziata in vero già prima del covid. «La pandemia non ha fatto altro che
accelerare e rinvigorire un processo in corso da tempo, aumentando l’audience
di una disciplina che stava già andando molto bene e che oggi rappresenta l’equivalente
di quello che era il Golf negli Anni Ottanta: uno sport di tendenza, terreno
privilegiato per costruire proficui network di pubbliche relazioni» – commenta
Cristiano Barbazza, Presidente di Rudy Project, sponsor ufficiale del team
Bahrain Victorious, tra i contendenti alla vittoria finale del Giro, dove si
presenta con il Casco Nitron, introdotto lo scorso autunno in occasione
della storica vittoria di Sonny Colbrelli alla Parigi – Roubaix.
Certo, non è tutto oro quello che luccica e le difficoltà,
come si diceva, non sono mancate purtroppo. Il grande aumento di richieste in parte
ha coinciso con i primi scricchiolii della catena produttiva e con l’oggettiva carenza
di materie prime. Per le imprese e soprattutto per i negozianti è stato
difficile tenere testa agli effetti di questo “boom” inaspettato, con
conseguenze anche importanti in termini di dilazioni e intoppi: «L’eccessiva
esposizione finanziaria del settore, con troppi ordini sulle bicilette, ha
fatto sì che nel 2020 si siano svuotati i magazzini e le aziende abbiano
cominciato a fare pressione chiedendo un impegno massiccio ai negozianti che a
loro volta si sono lanciati in garanzie e promesse fuori da ogni logica di
mercato trovandosi poi a dover rinunciare agli ordini» – afferma Paolo
Graziani, Ceo di SIXS, marchio leader per l’abbigliamento sportivo, celebre
per i suoi tessuti fortemente innovativi. L’isteria che ha interessato
la catena di forniture, secondo i più, sta comunque scemando avviandosi verso
la normalizzazione, laddove a preoccupare, semmai, sono i costi della
logistica e l’aumento dei prezzi dei materiali generati dall’inasprirsi delle
tensioni geopolitiche internazionali, senza dimenticare che i venti di tempesta
che soffiano dall’Est, spaventano soprattutto a causa dei rincari energetici
che peseranno e già in parte pesano, sulla Sport Industry italiana. La
maggior parte delle aziende, comunque, ha sopperito e sta sopperendo con
lungimiranza ai disagi: in molti hanno preferito giocare d’anticipo con gli
ordini e le collezioni, facendo scorta e dialogando costantemente con la
filiera al fine di intercettare e prevedere le esigenze, come ricorda anche
Anna Salice, AD di Salice Occhiali Srl,
che al Giro d’Italia, dove sponsorizza il team Drone Hopper Androni Giocattoli,
ha presentato il nuovo Casco Vento 026, leggero e resistente agli urti,
dotato di sistema “antiscalzamento” e realizzato con due guide d’aggancio
laterali per avere sempre saldi sul casco gli occhiali anche quando non si
indossano. “il caro energia ci sta mettendo a dura prova perché incide
inevitabilmente su costi e margini delle aziende e l’imprenditore si trova
nella scomoda posizione di dover decidere se aumentare i prezzi adattandoli al
marcato o mantenere il proprio listino. Per fortuna noi abbiamo sempre
abbastanza scorta per affrontare l’anno successivo».
Una buona risposta l’hanno data le vendite
online, spinte anche dal numero crescente di nuovi appassionati che il ciclismo
ha richiamato negli ultimi due anni. L’identikit del consumatore alle prime
armi parla di un approccio più cauto verso il prodotto, destinato a mutare con
la pratica e con il crescente bisogno di articoli e abbigliamento specifico e
più performante. «Il neofita all’inizio mantiene un atteggiamento
prudenziale, poi quando l’iniziale interesse lascia spazio alla reale passione si
modifica anche il suo criterio di acquisto, indirizzandosi verso prodotti più
tecnici. Di fatto la pandemia ha fatto lievitare in maniera esponenziale la richiesta
di biciclette e molti rivenditori si sono esposti in programmi importanti
acquistando l’accessorio più sul venduto, cosa che nel 2021 ha agevolato le
vendite online e il trend è destinato a trovare conferma anche nel 2022»
– chiosa Edoardo Vercelli, Ceo della piemontese Vittoria Shoes, “in gara”
al Giro con un’edizione speciale del suo modello Revolve, caratterizzata
da dettagli di colore rosa e disegnata in esclusiva per il giovane campione
della Astana Fabio Felline.
L’ottima riuscita del mercato delle e-bike, infine,
riporta prepotentemente l’attenzione sul tema sempre attuale della
sostenibilità, con le imprese che da un lato sposano il fotovoltaico e
adottano nuove tecniche di lavorazione dei prodotti improntate al riciclo, e un
consumatore che, di contro, non pare ancora troppo sensibile nei confronti
dell’argomento e va dunque “educato al cambiamento”. La sfida ruota
attorno ai costi e l’obiettivo è fare in modo che i prodotti a minor impatto
ambientale siano immessi sul mercato a prezzi concorrenziali in modo da
intercettare una platea più ampia possibile di utenti, non tutti ancora così ricettivi
verso la cosiddetta transizione ecologica. «Il mondo del ciclismo si sta
velocemente evolvendo e inizia a dimostrare notevole interesse per i temi legati
alla sostenibilità, di cui prima invece si parlava poco. Sicuramente c’è molto
da fare ancora, ma con l’avvento delle e-bike e una buona componente di nuovi appassionati
che amano l’aria aperta più della performance in sé, sta cambiando anche l’orientamento
generale. Indubbiamente è merito della maggior sensibilità dimostrata dalle
aziende che in questo si stanno dimostrando oculate nell’andare incontro all’evoluzione
del mercato» – puntualizza ancora Alessio Cremonese. C’è chi
realizza capi d’abbigliamento con plastica riciclata, chi utilizza materiali green
per i packaging, in percentuali più o meno alte, chi punta su una concreta
politica di rientro dei materiali reindirizzandoli nella filiera della
rigenerazione e chi ha fatto del riuso una filosofia di vita.
Più in generale lo stesso Giro d’Italia dal 2016 è
attivo con il progetto Ride Green,
incentrato sulla raccolta differenziata e finalizzato a salvaguardare le aree
toccate dalla corsa, riducendo l’impatto del suo passaggio sul territorio, attraverso
la corretta gestione e il tracciamento dei flussi di rifiuti prodotti.
«Per la nostra azienda essere nuovamente
Fornitore Ufficiale del Giro d’Italia e partner del progetto Ride Green, ha un
grandissimo valore - conclude Sandro Parisotto, Presidente
di SCARPA. Nell’immaginario collettivo, il Giro rappresenta non solo uno
straordinario evento sportivo, ma anche una delle massime espressioni
dell’italianità, una vetrina attraverso cui valorizzare ed esaltare le tradizioni
e le bellezze del nostro Paese e promuovere il rispetto per la natura. Un
insieme di valori in cui SCARPA si riconosce pienamente: da sempre la nostra
vocazione è l’outdoor, l’aria aperta, uno stile di vita che predilige la
lentezza del camminare, la fatica dell’ascesa, il gusto della contemplazione del
paesaggio, la sostenibilità e l’amore per le nostre straordinarie montagne».
E proprio il territorio
italiano e i distretti produttivi attraversati dalla Corsa Rosa, sono al centro
dell’iniziativa straordinaria messa in campo da MAECI e Agenzia ICE per promuovere
le eccellenze Made in Italy a livello internazionale. In
occasione della diciottesima tappa, tenutasi tra Borgo
Valsugana e Treviso e dedicata proprio al celebre distretto della calzatura
e abbigliamento sportivo di Montebelluna, Assosport, nella persona del suo
Consigliere Piero Bressan (Presidente e AD di Garmont International), ha
avuto l’onore di premiare il vincitore della Maglia Ciclamino Arnaud Demare, rappresentando
così idealmente sul podio la rinomata competenza e la maestria della sport
industry italiana.
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Ufficio
stampa Assosport: Ideeuropee
Riferimento:
Valeria Pighini – cell. 3339569706