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Proposte di semplificazione in ambito sostenibilità con il Pacchetto “Omnibus”

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Il 26 febbraio 2025, la Commissione Europea ha presentato un pacchetto di misure “Omnibus” inerenti a diversi ambiti legislativi correlati inerenti alla sostenibilità, coprendo una vasta semplificazione nei settori della rendicontazione finanziaria sostenibile, della due diligence sulla sostenibilità, della tassonomia dell’UE, del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) e dei programmi di investimento europei.

Secondo le stime della Commissione, queste misure contribuiranno a un risparmio di circa 6,3 miliardi di euro in costi amministrativi per le imprese, e contribuiranno a mobilitare circa 50 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati.

Le misure comprendono:

  1. Una proposta di Direttiva per rinviare l’applicazione di alcuni requisiti di rendicontazione sulla sostenibilità e di dovuta diligenza (COM 2025)80 final).
  2. Una proposta di Direttiva che mira a semplificare alcuni requisiti di rendicontazione sulla sostenibilità e di dovuta diligenza, limitando l’ambito di applicazione della CSRD, della CSDDD e del CBAM(COM 2025)81 final).

Le proposte di modifica alla CSRD sono le seguenti:

  1. Riduzione dell’80% del numero di imprese che rientrerebbero nell’ambito di applicazione; la richiesta è, infatti, di applicare gi obblighi di rendicontazione solo alle grandi imprese con oltre 1000 dipendenti e un fatturato superiore a 50 mln di euro, oppure uno stato patrimoniale superiore a 25 milioni di euro, al fine di garantire un’armonizzazione maggiore con la CSDDD
  2. Posticipazione di 2 anni della data di applicazione dei requisiti di rendicontazione, la richiesta è di rinviare di due anni la data di applicazione per le grandi imprese non soggette alla rendicontazione non finanziaria (2028 per l’esercizio 2027) e per le PMI di interesse pubblico (2029 per l’esercizio 2028)
  3. Adozione tramite atto delegato di uno standard volontario di rendicontazione per le imprese fuori ambito di applicazione: per le imprese con meno di 1.000 dipendenti a cui grandi imprese o banche richiedono informazioni sulla sostenibilità, EFRAG dovrà predisporre un nuovo standard semplificato basato sul modello di rendicontazione per le PMI (VSME)
  4. Revisione degli standard di rendicontazione ESRS: la Commissione dovrà revisionare l’atto delegato che stabilisce le norme di rendicontazione (ESRS), per ridurre significativamente la quantità di dati, chiarire alcune disposizioni e garantire coerenza con gli altri strumenti legislativi in tema di sostenibilità
  5. Eliminazione degli ESRS specifici di settore: la proposta di Direttiva cancella l’autorizzazione alla Commissione di adottare ESRS di settore stabilita dalla CSRD

Le proposte di modifica alla CSDDD sono invece:

  1. Posticipare la data di recepimento e la data di applicazione, al fine di dare più tempo agli Stati membri per il recepimento della CSDDD (proroga di un anno , 26 luglio 2027) e alle grandi imprese più tempo per il rispetto degli obblighi (proroga di un anno, 26 luglio 2028).
  2. Anticipare la data di pubblicazione delle linee guida della Commissione a luglio 2026, al fine di consentire alle imprese di consolidare le best practices e ridurre la necessità di ricorrere a consulenze legali e operative;
  3. Ridurre gli obblighi di valutazione nelle filiere complesse, al fine di limitare l’obbligo di piena dovuta diligenza oltre ai partner diretti ai casi in cui ci siano evidenze concrete di impatti negativi;
  4. Ridurre le informazioni richiedibili alle PMI, al fine di limitare le richieste a cascata alle PMI e alle mid-cap con meno di 500 dipendenti; le grandi imprese possono richiedere solo le informazioni previste dalle VSME, a meno che non sia possibile reperire le informazioni necessarie da altre fonti;
  5. Eliminare le condizioni armonizzate unionali in materia di responsabilità civile;
  6. Allineare i piani di transizione per la mitigazione climatica con la CSRD;
  7. Armonizzare maggiormente gli obblighi di dovuta diligenza tra le diverse misure legislative.

Infine, le proposte di modifica al CBAM sono:

  1. Introduzione di una soglia di esenzione de minimis di 50 tonnellate di massa all’anno: rivolta principalmente a PMI e privati che importano piccole quantità di prodotti CBAM, con un impatto trascurabile in termini di emissioni incorporate provenienti da paesi terzi. In questo modo, circa il 99% delle emissioni rimarrà comunque nell’ambito del CBAM, mentre verrà esentato circa il 90% degli importatori.
  2. Semplificazione degli adempimenti per gli importatori CBAM: per gli importatori che continueranno a rientrare nel perimetro del CBAM, le modifiche proposte semplificheranno l’adempimento degli obblighi previsti, ad esempio agevolando l’autorizzazione dei dichiaranti, il calcolo delle emissioni e la gestione della responsabilità finanziaria legata al CBAM.
  3. Rafforzamento dell’efficacia del CBAM: queste misure saranno accompagnate da interventi per rafforzare l’efficacia del meccanismo, attraverso il potenziamento delle disposizioni anti-abuso e lo sviluppo di una strategia congiunta contro le pratiche di elusione, in collaborazione con le autorità nazionali.

Queste proposte saranno ora sottoposte all’esame e all’adozione del Parlamento Europeo e del Consiglio. Una volta che entrambe le istituzioni avranno raggiunto un accordo sulle proposte, gli atti legislativi entreranno in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE.

News a cura del partner ZPC srl  – società benefit

 

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